Rompere più piattelli e ottenere punteggi più alti, quale tiratore non vorrebbe conseguire questo importante traguardo?
Ma non è semplice, perché per raggiungere tali risultati ogni tiratore deve migliorare la sua tecnica di tiro o correggere dei piccoli errori che limitano le sue potenzialità.
In questi casi l’aiuto di un istruttore può essere fondamentale, ci renderà certi che la nostra tecnica di base sia corretta e ci darà preziosi consigli per migliorarla.
Oltre all’aiuto di un istruttore, però, possiamo anche accelerare il nostro processo di miglioramento allenandoci e lavorando da soli.
L’obiettivo? Rompere più piattelli e sentirci più soddisfatti dopo ogni seduta di allenamento o competizione al campo da tiro.
In questo articolo vedremo insieme degli 7 ottimi consigli e accorgimenti per poterlo fare:
- Cura molto bene la fase di preparazione all’ingaggio del piattello
- Non mirare ma punta il fucile sul bersaglio
- Migliora la tecnica d’imbracciata del fucile
- Non sollevare mai la testa dal fucile
- Cambiare il calcio del tuo fucile
- Trasforma i tuoi punti di debolezza in punti di forza
- Pratica, pratica e ancora pratica
1. Cura molto bene la fase di preparazione all’ingaggio del piattello
Molti tiratori sembrano letteralmente lanciarsi frettolosamente il fucile in spalla e poi urlare “pull”. Spesso in questi casi il piattello può considerarsi mancato ancora prima che parta il colpo!
In realtà iniziamo a rompere il piattello da quando imbracciamo il fucile e ci prepariamo a chiamarlo, si tratta di un movimento che deve essere svolto con attenzione, in modo fluido e soprattutto in maniera quasi automatizzata.
Tutti i migliori tiratori seguono delle routine fatte di precisi movimenti prima di chiamare il piattello, questo li aiuta a rimanere concentrati, essere sicuri di imbracciare sempre il fucile allo stesso modo evitando quanto più possibile errori e imprecisioni.
Quando possibile, è utile, in fase di preparazione, puntare le canne sul punto di rottura, ovvero dove immagini che intercetterai il piattello: immagina di vederlo rompersi e poi semplicemente torna indietro focalizzandoti su tutti i movimenti che dovrai fare.
2. Non mirare ma punta il fucile sul bersaglio
Molti tiratori sbagliano i piattelli perché si ostinano a “mirarli troppo”: è naturale per qualsiasi persona focalizzarsi sul bersaglio piuttosto che sul corretto puntamento dell’arma.
La tecnica di tiro con fucili da piattello è completamente differente rispetto a quella con armi a canna rigata. Il motivo è che le seconde sparano un solo proiettile e quindi mirare accuratamente il bersaglio è fondamentale.
Nel tiro al piattello ci affidiamo alla “rosata” delle nostre cartucce: ciò significa che non dovremmo mirare uno specifico punto quanto piuttosto essere certi che il piattello venga colpito da un sufficiente numero di pallini da causarne la rottura, almeno 5-6.
Bisogna quindi limitarsi a puntare il fucile sul piattello, poi la nostra corretta posizione di tiro e il giusto anticipo del tiro faranno il resto del lavoro.
Il voler mirare a tutti i costi il piattello peggiora e non rende fluida la rotazione dell’arma per inseguire i piattelli più angolati. Infatti ogni volta che noi ci focalizziamo troppo sulla nostra arma o sul bersaglio quest’ultima si fermerà, rischiando quindi di sbagliare l’anticipo del tiro.
Non è un caso infatti, se alcuni tiratori professionisti rimuovono o ridimensionano il mirino e le bindelle dei loro fucili, in modo che i sistemi di mira non li distraggano troppo dal puntare istintivamente il fucile sul piattello.
3. Migliora la tecnica d’imbracciata del fucile
Si tratta di un’importante fase che viene spesso trascurata da molti tiratori, perché preferiscono concentrarsi solo su quello che avviene dopo aver chiamato il piattello.
E così, in caso di zeri, emergono le ragioni più disparate: “Ho sbagliato l’anticipo”, “Le cartucce non vanno“, “L’ho preso ma non si è rotto”, potremmo continuare per ore.
In realtà, se ci accorgiamo che gli errori sono troppo frequenti, o sempre della stessa tipologia, il problema potrebbe essere a monte e spesso risiede proprio nella nostra tecnica d’imbracciata del fucile.
Imbracciare male il fucile significa che la nostra posizione di tiro non sarà corretta e, soprattutto, anche se ci sembrerà di aver allineato perfettamente l’arma al piattello, dando il giusto anticipo, lo vedremo andarsene indenne.
Un osservatore esterno si accorge subito di questa tipologia di errore, soprattutto se si tratta di un istruttore di tiro.
Ma come possiamo migliorare da soli?
Il primo e più efficace consiglio è quello di dedicare un po’ di tempo all’eseguire l’azione di tiro con allenamenti in bianco, ovvero con l’arma scarica e senza sparare al piattello. In questo modo saremo concentrati solo sullo svolgere correttamente tutti i movimenti, non avremo la preoccupazione di dover chiamare e, quindi, sparare al piattello.
Ripetere movimenti di tiro in bianco, inoltre, aumenta sensibilmente la familiarità con il nostro fucile e con il tempo lo percepiremo come un naturale prolungamento del nostro corpo.
Successivamente quando torneremo a sparare questi movimenti risulteranno quasi automatizzati, quindi non dovremo dedicargli la stessa attenzione e concentrazione che potranno essere invece dedicate ad altri aspetti, come ad esempio il corretto svolgimento della nostra routine di tiro o ad identificare altri micro-errori da correggere.
4. Non sollevare mai la testa dal fucile
Sollevare la testa dal fucile prima che parta il colpo significa mancare il piattello nel 99% dei casi.
La posizione della tua testa e il perfetto allineamento della tua linea di mira con quella del fucile sono requisiti necessari e imprescindibili per rompere piattelli costantemente.
Pensiamo a questo: quando alziamo i mirini di qualsiasi arma, a canna liscia o rigata, il fucile sarà tarato per sparare più un alto; se alzi la testa succederà la stessa cosa.
Ma perché lo facciamo?
- Il primo motivo può essere dovuto a caratteristiche del fucile non idonee alla nostra conformazione fisica, in questi casi il problema può essere dovuto al calcio.Se non riusciamo ad avere una visione chiara della bindella, del mirino e anche del bersaglio è naturale che tendiamo a voler (anche inconsciamente) sollevare la testa per sopperire a questo svantaggio.Per questo motivo è importantissimo avere un fucile su misura che non ci costringa a compiere movimenti sbagliati per sopperire a problemi di visibilità o di puntamento sul bersaglio.Facciamo un esempio pratico, se il nostro calcio ha un’altezza del tallone troppo bassa noi non potremo mai vedere chiaramente il bersaglio perché la nostra visuale sarà troppo coperta dalla bindella e dallo stesso mirino e, quindi, tenderemo ad alzare la testa
- Il secondo motivo è che spesso desideriamo vedere chiaramente la rottura del piattello, in realtà se facciamo tutto correttamente non ce n’è bisogno.Tuttavia diversi tiratori tendono a sollevare la testa proprio per accertarsi di aver rotto il piattello, il problema è che data la velocità dei piattelli e delle cartucce sollevano la testa frazioni di secondo prima di lasciar partire il colpo
- Il terzo e ultimo motivo è dovuto al rinculo.Possiamo considerarla una reazione naturale perché, sapendo che quando si premerà il grilletto arriverà lo schiaffo del fucile, ci prepariamo all’impatto e tendiamo ad allontanarci dalla fonte del dolore.In questo caso solo la pratica e la familiarità con il nostro fucile possono essere d’aiuto.Gli effetti del rinculo devono essere assimilati e inglobati nella nostra tecnica di tiro. Può essere d’aiuto passare inizialmente a cartucce dal rinculo ridotto e poi, una volta abituati, introdurre grammature superiori o standard.
Un’altra soluzione altrettanto valida è considerare l’acquisto di particolari calci per fucili ammortizzanti come il Futur-K6AM, l’unico calcio al mondo con un sistema per l’assorbimento del rinculo completamente regolabile da parte del tiratore.
5. Cambiare il calcio del tuo fucile
Molti tiratori sono alla continua ricerca del calcio perfetto per il loro fucile da tiro.
Il motivo, anche in base a quanto detto precedentemente, è chiaro: avere un fucile completamente adattato alla nostra corporatura e fisionomia è il presupposto fondamentale e necessario per rompere più piattelli.
Se sei agli inizi, o non hai ancora l’esperienza per decidere da solo come modificare il tuo calcio, la prima cosa che devi fare è assicurarti di aver acquisito un buon livello di ripetitività e automazione con la tua attuale tecnica di tiro.
Non è, infatti, assolutamente consigliabile modificare il tuo fucile, e soprattutto iniziare modifiche al calcio, se la tua tecnica di tiro non è abbastanza solida e corretta.
Se sei abbastanza sicuro che il tuo calcio debba essere aggiustato o modificato, ecco come dovresti procedere:
- Chiedi il parere di un istruttore qualificatoUn osservatore esperto che può posizionarsi di lato o dietro di te è un contributo molto importante per aiutarti a comprendere se il problema è realmente il calcio del tuo fucile.Non limitarti alla fase di tiro vera e propria, ma procedi anche a ripetere diverse prove d’imbracciata e ingaggio dei piattelli in bianco.Molti tiratori, infatti, si comportano in modo differente nelle due tipologie di allenamento.
- Spara almeno 10 serie di piattelli e diverse tipologie di lanciSpesso i problemi osservati dai tiratori e erroneamente imputati al calcio sono dovuti a particolari tipologie di tiri o schemi di lancio, soprattutto agli inizi.Aumentare l’intensità dei tuoi allenamenti prima di decidere di modificare il calcio e, soprattutto, provare diverse tipologie di lanci, ti aiuterà a comprendere meglio quali modifiche sono da fare e se i problemi che stai osservando sono dovuti ad altri fattori.
- Valuta l’acquisto di un calcio per fucile regolabileSì, è vero che diversi tiratori professionisti hanno calci in legno fatti su misura, ma non pensare che questi non vengono continuamente adattati da esperti calcisti su consigli e indicazioni degli stessi tiratori. Farlo per la tua passione potrebbe diventare economicamente non sostenibile. Per questo motivo spesso l’acquisto di un calcio regolabile è la soluzione vincente.Il primo motivo è che ti permettono di testare, validare e confrontare modifiche in modo semplice, ma altrettanto accurato e preciso dei calci fissi.Servirà sempre l’aiuto di un istruttore o di un calcista, ma il costo e il tempo necessario per farlo saranno decisamente minori.Inoltre, in caso di una modifica non corretta potrai sempre tornare al punto di partenza e, quindi, non vanificare gli sforzi che hai fatto finora. Invece, una volta modificato un calcio fisso tornare indietro è praticamente impossibile.Con il progredire della tua esperienza, il calcio regolabile potrebbe anche essere un ottimo modo per testare quale tipologia di calcio fisso e con quali caratteristiche potrebbe essere la più idonea per te.
Per tutti questi motivi non è un caso che molti tiratori professionisti abbiano scelto di affidarsi ai calci per fucile regolabili.
6. Trasforma i tuoi punti di debolezza in punti di forza
Quante volte hai sentito dire al campo da tiro: “Tanto quel piattello è sempre così”, “Quello lo sbaglio sempre”?
Un classico esempio sono i temutissimi piattelli lepre nello Sporting che possono seguire traiettorie sempre differenti, mettendo in crisi la maggior parte dei tiratori.
In questi casi, se la tua tecnica di tiro è corretta, non ci sono soluzioni fantasiose o alternative, perché l’unica soluzione sei tu.
Potrebbe essere un problema abbastanza importante se manchi costantemente una tipologia di piattello e non riesci a capire cosa stai facendo male.
In tale situazione non ci sono molte possibilità di scelta: chiedi l’aiuto di un istruttore e non di un amico esperto che potrebbe darti dei consigli controproducenti.
Altre volte, invece, potresti notare che la probabilità di errore è costantemente più alta su una tipologia di bersaglio. Non si tratta di un problema grave come nel caso precedente, ma per ottenere serie perfette dovresti non sottovalutare la cosa: organizza sedute di allenamento dedicate a quella tipologia o schema di lancio, segna i diversi punteggi di ogni seduta e osserva se stai migliorando.
È importante tenere traccia dei miglioramenti per due motivi.
- Per prima cosa saprai se ti stai muovendo nella direzione giusta
- Secondariamente alimenterai il giusto stimolo per ingaggiare quel piattello
Tornando all’esempio di prima, prova a sparare ad esempio a due/trecento piattelli ostici durante una sessione e ripeti l’esercizio per più sedute.
Ti accorgerai con il miglioramento dei punteggi che quel piattello in realtà non è così difficile e ti piacerà sempre di più ingaggiarlo.
7. Pratica, pratica e ancora pratica
Come in qualsiasi altro sport quello che conta veramente è come usi il tempo che dedichi ad allenarti e, soprattutto, come ti alleni.
Ecco perché è importante allenarsi concentrandosi su differenti tipologie di lanci o alternare a sedute al campo da tiro sessioni di allenamento in bianco.
A prescindere dal tuo livello di esperienza non è mai una cattiva idea pianificare delle sessioni di allenamento con istruttori di tiro, prima di passare ad altre tipologie di allenamento o scegliere diverse alternative per migliorarti.
In tutti gli sport i migliori si allenano all’infinito e se l’avrai notato sono sempre seguiti da allenatori e coach, non importa quanto siano bravi e vincenti. Così riescono a risolvere difetti e problemi quando si presentano o più semplicemente si avvicineranno sempre più alla perfezione.
Per farlo, anche nel tuo caso, serviranno soprattutto pratica e molto allenamento, solo così sarai in grado di rafforzare la tua tecnica di tiro e assicurarti che le tue capacità e potenzialità siano davvero in crescita. Il numero di piattelli rotti sarà solo una diretta conseguenza!