Con l’inizio della stagione autunnale inizia a rallentare l’attività che si è svolta freneticamente nel periodo primaverile ed estivo presso i campi da tiro.

L’inizio della “brutta” stagione, anche se in molte regioni d’Italia molto spesso dovremo aspettare la fine di Novembre per decretare la fine della bella stagione, segna la battuta d’arresto di attività che si svolgono all’aria aperta e che necessitano di tempo mite, proprio come lo sport del tiro al volo.

Ci si deve quindi preparare per un periodo di qualche mese di riposo dall’attività, in cui si potrà approfittare per fare qualche piccolo lavoro di manutenzione all’arma, rinnovare qualche capo del nostro outfit per il tiro, ripensare e rivedere soluzioni, approcci e nuovi stratagemmi per la nuova stagione che non è poi così lontana.

Pulizia del fucile da tiro

È risaputo che il fucile da tiro, costruito con materiali selezionati in modo da risultare solido e resistente, richiede una maggiore cura rispetto a quello da caccia, necessitando di pulizia costante dopo ogni utilizzo.

Certamente, ne è passato di tempo da quando si utilizzavano inneschi al fulminato di mercurio, i cui residui, insieme alla polvere incombusta e ai fumi di scoppio, creavano miscele altamente corrosive per cromature e canne del fucile.

Ciononostante, alla fine di ogni sessione di allenamento è sempre necessario pulire l’arma, per poi effettuare con meno difficoltà una pulizia ancora più approfondita alla fine di ogni stagione.

Questa, infatti, non solo sarà utile per conservare l’arma in perfetta efficienza, ma consentirà anche di verificare se saranno necessari interventi di ripristino di alcune parti dell’arma usuratesi durante la stagione di tiro.

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Smontaggio del fucile da tiro

Partiamo subito dal considerare le parti esterne: grilletto, bascula, chiusura, asta (in alcune sue parti) e canne, sono tutte parti metalliche molto delicate, sottoposte a continuo contatto con le mani e le dita del tiratore e con agenti e fattori atmosferici come umidità e polvere.

Questi agenti esterni, uniti alla carica acida delle mani trasmessa attraverso la sudorazione, creano una sostanza in grado di interagire con le parti metalliche dell’arma che, se non vengono ben pulite, sono soggette a ossidazione.

Nei fucili basculanti, pertanto, toglieremo in primo luogo l’astina che collega canne e bascula, consentendo il riarmo dei cani ed una corretta imbracciatura dell’arma.

Come ben sappiamo è in legno ma alcune parti sono in metallo, la chiavetta esterna per sganciarla, il meccanismo interno e il bordo che poggia sulla bascula.

Fasi e procedimenti per la pulizia di un fucile da tiro

L’intervento di pulizia riguarderà sia la parte metallica che la lignea.

  1. Spennellare, sgrassare e oliare

Si procederà innanzitutto ad una spennellatura a secco per eliminare tracce di polvere.

In questa fase si possono utilizzare anche degli sgrassanti per eliminare residui di olio, mentre sulla parte lignea dopo una prima pulizia per togliere residui di polvere tra le scanalature, utilizzando anche uno stuzzicadenti per non rovinare il legno o uno spazzolino, si utilizzerà un prodotto per conservare e mantenere il materiale, come cera d’api o meglio olio di lino crudo che tende a scurirlo.

  1. Sganciare le canne dal loro alloggio

Dopo aver sganciato le canne dal loro alloggio, queste dovranno essere adagiate su un piano leggermente inclinate. Si spruzzerà all’interno un soffio di olio che con la giusta inclinazione percorrerà tutta la lunghezza dei tubi.

Nel frattempo, mentre l’olio ammorbidisce i residui di piombo e polvere incombusta, si può procedere alla pulizia delle parti esterne.

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  1. Spazzolare le parti esterne del fucile

Vivo di culatta, ramponi, estrattori, piani delle canne e sede del chiavistello sono le parti che maggiormente tendono ad accumulare sporcizia, anche nelle armi da tiro al volo.

Necessitano di una spazzolata energica, anche con un pennello largo a setole rigide, asciutto, mentre per le parti più nascoste, come la zona degli estrattori e i ramponi, si potrebbe usare un vecchio spazzolino.

Un buon prodotto sgrassatore eliminerà la sporcizia che si è accumulata amalgamandosi con olio residuo.

  1. Pulire internamente la camera di scoppio e le canne

Prima di procedere alla pulizia vera e propria delle parti esterne, è meglio dedicarsi alla parte interna delle canne dove nel frattempo l’olio avrà fatto il suo lavoro.

Lo scovolo di metallo, passato diverse volte dalla camera al vivo di volata, avanti e indietro, seguito da spazzolino e scovolo di lana, consentiranno di pulire a fondo la camera di scoppio e le canne.

Dopo averle ben ispezionate in controluce e aver verificato stato di pulizia ed integrità di cromature e canne, si potrà utilizzare una striscia di tessuto leggermente imbevuta di olio che, assicurata alla bacchetta per la pulizia, verrà fatta scivolare internamente.

  1. Oliare le parti esterne e le canne

Dopo aver eliminato eventuali residui che si sono accumulati esternamente alle canne, si procede con l’oliatura delle parti esterne e delle canne compresa la bindella.

Una certa cura richiedono poi le parti attigue alla bindella, se questa non è removibile.

Sia nei sovrapposti che nei giustapposti, gli spazi interstiziali tra bindella e canne sono sempre quelli più soggetti a raccogliere sporcizia e quindi si deve cercare sempre di tenerli ben puliti.

La parte della bascula intesa come alloggio canne, percussori, chiavistello, leva sicura, ponte grilletto e grilletto, risulta essere una parte assai delicata.

Essendo molto soggetta a tensioni, va sempre ben pulita e scrupolosamente esaminata.

Se si posseggono bascule decorate con incisioni, è bene utilizzare degli scovoli o pennelli rigidi per la pulizia, e comunque attrezzi non abrasivi.

  1. Pulire con cura anche le parti più nascoste del fucile

Come al solito, ad una prima fase di spazzolatura per rimuovere polvere e altri detriti secchi seguirà la pulizia vera e propria, per la quale si consiglia l’uso di pennelli anche di piccola sezione e spazzolini, per arrivare anche alle parti più difficili da raggiungere come l’aggancio dei ramponi, dove si annida molto sporco.

La pulizia giornaliera può farsi anche superficialmente spruzzando dell’olio anche sui percussori, o al lato del chiavistello e della sicura, in modo che questo scivoli internamente per lubrificare le parti.

Quando si fa la pulizia approfondita, invece, sarebbe opportuno smontare il calcio per mettere a nudo tutto il sistema di scatto in modo da sgrassarlo e rilubrificarlo con cura.

Naturalmente quando questo tipo di intervento si fa su semiautomatici, è abbastanza semplice smontare percussore e otturatore, mentre con i basculanti è un po’ più difficile perché la bascula entra alla perfezione nella base legnosa del calcio e, dopo aver allentato il perno posteriore, si potrebbe fare un po’ più di fatica per smontarlo e rimontarlo, specie se non si ha un banco da lavoro attrezzato.

Le armi che montano sistemi di calciatura in legno/alluminio, invece, risultano più semplici da smontare e rimontare per la facilità dei sistemi e degli attacchi.

La pulizia del calcio del fucile

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A proposito di calci, è bene ricordare che anche il calcio del fucile necessita di una pulizia dedicata.

Le parti a contatto con viso e mani si sporcano del grasso della pelle, che a contatto con gli agenti esterni può creare una patina fastidiosa sul legno. Questo va quindi sgrassato e poi trattato con olio per legno, olio di lino crudo, cera d’api.

A seconda delle condizioni ambientali in cui viene riposto, soprattutto se si utilizzano prodotti che non si assorbono facilmente e c’è umidità ambientale, si potrebbero creare degli strati di muffa.

In questo caso è necessario controllare spesso e intervenire per non deteriorare la struttura del legno.

Montando calciature del tipo Futur K6-AM, essendo la parte lignea molto ridotta, questo tipo di inconvenienti sono facilmente superati.

La manutenzione e la pulizia, in questo caso, riguarderanno più che altro la parte in alluminio che però, per le sue qualità intrinseche, risulta molto più resistente ad usura ed agenti esterni rispetto agli altri materiali di cui è composta l’arma.

Per concludere…

In conclusione, se si ha intenzione di non utilizzare l’arma per lungo periodo, è necessario utilizzare prodotti che creino una pellicola protettiva sulle parti metalliche per isolarle dall’aria evitando fastidiose ossidazioni.

Buon lavoro!