Oggi le alternative di munizioni per il tiro al volo sono numerosissime, e per questo chi pratica tiro al piattello ha un’ampia scelta di cartucce da utilizzare. In questo articolo vediamo in particolare per la specialità del Trap quali cartucce scegliere e perché.
Tuttavia, proprio questa ampia possibilità di scelta può portare in confusione il tiratore, specialmente se alle prime armi. Questo perché munizioni diverse, con prestazioni differenti in termini di velocità, potenza e gittata, possono influenzare il rendimento del tiratore interagendo con i suoi tempi e il suo stile di tiro.
Si parte, infatti, dal presupposto che la munizione che si utilizza deve adattarsi alle specifiche tecniche del tiratore e al suo modo di sparare, di scatto, fluido, a seguire.
Ecco che allora la giusta cartuccia da Trap deve possedere i seguenti requisiti:
1. La velocità
È fuori di dubbio che una cartuccia veloce arrivi prima sul bersaglio.
Contestualizzando la cosa nella pratica del Trap, questo è un aspetto molto importante in quanto l’ingaggio del piattello avviene già su una distanza considerevole ed un eventuale recupero di seconda canna è ai limiti della portata utile dell’arma e della munizione.
La velocità della carica sembra essere determinante, quindi, ai fini della scelta della cartuccia.
Questa, infatti, consente al tiratore di raggiungere subito il bersaglio dopo che lo ha agganciato per pochi attimi e, con fucile in movimento o sparando di scatto poco più avanti del piattello, lascia partire il colpo.
La soluzione sembrerebbe essere la più scontata, ma non tutto è così semplice come sembra. Infatti, una munizione con alte prestazioni di velocità – un’HV, come viene definita – risulta avere anche dei picchi di pressione considerevoli.
Questi si traducono in un colpo di rinculo secco e deciso e in una maggiore rotazione e possibile impennamento dell’arma.
Tutti questi fattori, sia che si verifichino assieme o singolarmente come effetto della detonazione, causano comunque un problema per il tiratore.
Un forte rinculo, infatti, provoca, sia durante le lunghe serie di allenamento che nelle gare, uno sfinimento fisico per il tiratore, indolenzimento alla spalla e fastidio allo zigomo.
Considerando che naturalmente un tiratore tende ad adattarsi alla risposta che si aspetta dall’arma, una volta premuto il grilletto la cosa si potrebbe tradurre in una tendenza a modificare l’impostazione d’imbraccio del fucile. Questo per evitare di poggiarlo su parti sensibili o già indolenzite dai numerosi colpi, e quindi in una sostanziale modifica delle impostazioni di tiro e in una difficoltà a centrare i bersagli.
Inoltre si fa riferimento ai movimenti “naturali” che l’arma compie nella fase subito successiva alla detonazione ed espulsione di gas e proietto dal vivo di volata, con una munizione violenta vengono accentuati.
Ciò comporta una perdita della linea di mira da parte del tiratore, che sarà costretto, in caso il primo colpo fosse stato “out”, a ritrovare il bersaglio e la sua traiettoria perdendo alcuni attimi preziosi per il recupero.
Ecco perché molte case produttrici di munizioni HV, provando a ridurre gli effetti negativi delle propulsioni molto vivaci, si sono orientate nell’assemblaggio di bossoli in grado di attutire tali effetti, come ad esempio il bossolo gordon.
Molto si punta anche sulla capacità di ammortizzamento dei calcioli di gomma o dotando le armi di veri e propri attenuatori, di quella forza contrapposta all’espulsione, come si trovano nei moderni calci in legno/alluminio.
La velocità della cartuccia è sicuramente importante, ma deve rientrare in quell’armonioso contesto insieme a ritmo, tempistica e tempo di reazione del tiratore.
2. Capacità di rottura e qualità della rosata
Una buona cartuccia da Trap deve essere anche studiata per offrire una rosata più compatta possibile, che abbia la capacità di protrarsi nello spazio il più possibile.
Il modo in cui il tiratore rompe il piattello, infatti, riveste un aspetto molto importante per chi ha un occhio esperto, in quanto si può percepire se è necessario intervenire sull’impostazione di tiro o sull’arma utilizzata per migliorare le prestazioni.
Una rosata compatta e uniforme, inoltre, consente allo sciame dei pallini di resistere meglio alla dispersione dovuta all’attrito con l’aria, in quanto i pallini anteriori faranno da apripista a quelli posteriori consentendogli di mantenere un buon grado di penetrazione e rottura anche a distanze importanti.
3. Portata utile
Per portata utile si intende la distanza massima fino a cui una munizione è ancora in grado di colpire e infrangere il bersaglio.
È sicuramente una qualità imprescindibile per una munizione da Trap, ma è anche vero che è necessario un equilibrio tra la massima portata utile e la giusta apertura della rosata, necessaria per colpire il bersaglio già in prima canna.
4. Costanza e qualità dei componenti
Come detto, le qualità che deve possedere la giusta munizione da Trap devono rientrare in quel contesto armonioso che è rappresentato dal tiratore, dalle sue qualità soggettive e quindi dalla possibilità di migliorare le sue performance sportive.
Chi pratica tiro al volo sa che per rompere il piattello servono degli strumenti che devono corrispondere alle proprie esigenze e aspettative, non ultima, appunto, la munizione.
È per questo che ad essa si richiede una costanza nella risposta, in termini di velocità, rinculo, morbidezza, rosata e portata utile, poiché grossa parte dell’impostazione del tiratore dipende dall’adattamento a quella risposta.
Per questo motivo essa deve risultare la più costante possibile, capace cioè di mantenere uno standard qualitativo dei propri requisiti.
Ciò non può naturalmente prescindere dalla qualità dei materiali impiegati che influenzano direttamente questo aspetto della munizione. Pertanto nulla può e deve essere lasciato al caso.
Ne consegue che:
– Il giusto innesco sarà in grado di dare il via alla propulsione nel minor tempo possibile e con la più alta capacità;
– Il bossolo e la qualità della plastica del tubo saranno ad alto rendimento per non deformarsi;
– La polvere utilizzata dovrà essere poco sensibile ai fattori esterni e in grado di spingere il proietto in modo costante e uniforme;
– La borra sarà in grado di isolare i pallini dai gas incandescenti, ammortizzare la detonazione trasmettendo la spinta dei gas allo sciame di pallini, guidandoli all’esterno della canna e proteggendoli dai soffi di bocca, per poi favorire l’apertura della rosata senza interferire con la direzione;
– La selezione, la sfericità e la necessaria durezza degli stessi pallini, non potrà essere lasciata al caso, perché è ovvio che pallini più duri e perfettamente sferici avranno una maggiore scorrevolezza in canna ma anche al contatto con l’aria, conservando la necessaria velocità e cessione dinamica per infrangere il bersaglio.
La scelta della migliore munizione da Trap
Alla fine si può sicuramente sostenere che la scelta della migliore munizione da Trap ricadrà su quella alle cui prestazioni il tiratore riesce ad adattare più facilmente le proprie peculiarità e che con costanza offre quel mix di valori come pressione, velocità, capacità di rottura ottimali, in ogni condizione.
Non ci resta che augurarti un buon divertimento!