A causa del grande numero di fucili presenti sul mercato, può diventare difficile decidere qual è quello che fa al caso tuo.
In questo articolo valuteremo insieme quali sono gli elementi più importanti da considerare per scegliere un fucile da tiro, affrontando i seguenti temi:
- Perché nel tiro al piattello si utilizza un sovrapposto
- Fucili da tiro e fucili da caccia: cosa hanno in comune e in cosa sono differenti
- Il calcio dei fucili da tiro
- Lunghezza delle canne e strozzature ideali per disciplina
- Considera sempre anche la tua fisionomia e l’allenamento
- Quali sono i migliori fucili da tiro al piattello
Perché nel tiro al piattello si utilizza un sovrapposto
Sicuramente saprai che esistono diverse tipologie di fucili a canna liscia come sovrapposto, doppietta, semiautomatico e più raramente monocanna a colpo singolo (usato principalmente per la caccia).
Qualsiasi tipo di fucile a canna liscia può rompere un piattello, ma per la stragrande maggioranza dei tiratori, il sovrapposto è la soluzione migliore. Perché?
La prima ragione è dovuta al fatto che le canne sovrapposte verticalmente abbinate ad una linea di mira più ristretta permettono di inseguire bersagli piccoli e lontani, come i piattelli.
Al contrario, la doppietta ha un piano di mira più ampio che permette un tiro più istintivo ma poco adatto ad allineare mirino e bindella su bersagli lontani o in movimento.
Anche il semiautomatico ha una sola canna e, quindi, sarebbe tecnicamente alla pari del sovrapposto.
Tuttavia, quest’ultimo presenta un altro vantaggio: dato il numero di canne, il sovrapposto tende a pesare più di un generico semiautomatico ed è quindi in grado di assorbire meglio il rinculo, aumentando il comfort del tiratore quando si affrontano lunghe serie di piattelli o si sparano cartucce ad elevata grammatura.
Tuttavia, spesso può capitare di vedere tiratori che preferiscono usare un fucile da tiro semiautomatico e le stesse aziende armiere stanno incrementando la produzione di semiautomatici dedicati al tiro sportivo.
In alcune discipline l’uso di un semiautomatico può rappresentare, in effetti, un vantaggio, soprattutto nel Trap e nello Skeet dove si ingaggiano piattelli a distanze minori del Percorso Caccia e si usano cartucce a bassa grammatura.
I moderni semiautomatici hanno un peso molto più contenuto di sovrapposti e doppiette, inoltre il meccanismo di riarmo (ad esempio a presa di gas) assorbe parte del rinculo.
Il risultato è un fucile che si può maneggiare e brandeggiare più velocemente di un sovrapposto.
In queste situazioni, quindi, la scelta tra semiautomatico e sovrapposto dipenderà essenzialmente da preferenze e caratteristiche dei tiratore dato il combinarsi di particolari vantaggi e svantaggi.
Le reali potenzialità del sovrapposto emergono nella sua versatilità e capacità di offrire al tiratore la soluzione migliore per ingaggiare tutte le diverse tipologie di piattelli.
Sul sovrapposto, a differenza del semiautomatico, possono essere montate due tipologie di strozzature per ottimizzare, in base alla disciplina praticata e alla tipologia di cartucce, l’efficacia dei tiri di prima e seconda canna.
Bisogna anche considerare l’espulsione dei bossoli: sicuramente in pedana con altri tiratori, il sovrapposto è ancora una volta la soluzione migliore, dato che permette al tiratore di raccogliere più facilmente e comodamente i bossoli con o senza estrattori automatici.
Per concludere, ma non meno importante, consideriamo anche il fattore sicurezza.
Un sovrapposto quando aperto è un’arma completamente sicura e permette sempre a colpo d’occhio di controllare se il colpo è in canna. Il semiautomatico no e, se usato in pedana, richiede una maggiore attenzione e controllo.
Fucili da tiro e fucili da caccia: cosa hanno in comune e in cosa sono differenti
Una grande percentuale di tiratori sono anche cacciatori che si dedicano al tiro al piattello per rimanere in allenamento o per semplice passione.
In ogni caso anche chi non è cacciatore, dato il mercato dell’usato, potrebbe pensare di acquistare un fucile da caccia per dedicarsi al tiro al piattello. Inoltre, in alcune situazioni, i prezzi sono davvero allettanti.
Ma è davvero la scelta giusta da fare?
In un certo senso fucili da caccia e da tiro (parlando di sovrapposti) presentano delle similitudini: in entrambi i casi le fasi di imbracciatura, puntamento e tiro sono perfettamente uguali.
Questo potrebbe portare a pensare che in pedana anche un fucile da caccia vada bene.
In realtà, le due tipologie di armi presentano notevoli differenze anche se non immediatamente visibili e percettibili.
La prima e più importante è ancora una volta il peso. In generale, i fucili da caccia sono progettati per essere più leggeri, poiché vengono spesso trasportati per tutto il giorno su lunghe distanze.
Al contrario, i sovrapposti da tiro sono più pesanti perché il tiratore lo sposterà e imbraccerà per tempi più brevi anche se ripetuti e il maggior peso, come visto precedentemente, migliora la gestione del rinculo.
Inoltre, i sovrapposti da tiro, rispetto a doppiette e sovrapposti da caccia, presentano anche meccanismi di chiusura più solidi e robusti proprio in vista del maggior numero di cartucce che verranno sparate dal fucile.
Il calcio dei fucili da tiro
Il calcio è una delle parti più importanti di un fucile da tiro dato che permette al tiratore di allineare correttamente la bindella alla linea di mira e indirizzare quindi la rosata nel punto realmente mirato.
Se il calcio non è perfettamente tarato sulla fisionomia del tiratore è praticamente impossibile ottenere buoni risultati perché anche se il tiratore percepirà di essere allineato e di stare puntando il fucile in modo corretto sarà, in realtà, disallineato.
Un osservatore esterno ben posizionato lo noterà immediatamente.
Per questo motivo spesso il calcio di un fucile da tiro viene adattato alla fisionomia del tiratore da un esperto calcista e/o armaiolo.
A volte può anche capitare che, con il progredire dell’esperienza, alcuni tiratori possono modificare leggermente la propria tecnica di tiro e imbracciata del fucile. In questi casi, a volte, può essere necessario riadattare il calcio.
Ecco perché le case produttrici offrono una vasta gamma di calci, anche molto diversi tra loro per forma e dimensioni, per dare la possibilità ad ogni tiratore di trovare la misura ideale.
In media possiamo dire che la lunghezza di un calcio si aggira:
- Intorno ai 360 mm per quanto riguarda i fucili da caccia
- Fino a 370 mm per i fucili dedicati al tiro sportivo in generale
Un calcio di minor lunghezza garantisce un puntamento più immediato, molto importante a caccia dove il tiro è spesso più istintivo.
Al contrario, un calcio più lungo facilita l’acquisizione dei bersagli e il loro inseguimento su lunghe distanze con un brandeggio, quindi, leggermente più fluido.
Molto importanti parlando di calci per fucili da tiro sono le pieghe: i fucili da caccia hanno pieghe più marcate rispetto ai fucili da pedana perché nel tiro a piattello dobbiamo spesso ingaggiare piattelli che tendono a salire, seguendo traiettorie definite montanti.
Nello Skeet si possono, invece, utilizzare pieghe del fucili simili a quelle dei fucili da caccia. Infatti, in questo caso la traiettoria dei bersagli è simile a quella della selvaggina che viene spesso inseguita in traiettorie che vanno verso il basso.
I calci possono anche presentare delle deviazione laterali dette “vantaggi”: in genere oscillano tra i 4 e gli 8 mm e tra i 6 e gli 11 al becco.
Queste deviazioni sono spostamenti dell’asse del calcio verso destra o sinistra, possono essere necessarie in caso di tiratori mancini o con particolari fisionomie del corpo e, soprattutto, della parte superiore del busto.
Deviazioni troppo accentuate sono, però, spesso sconsigliate, perché possono causare una rotazione dell’arma dopo il primo colpo e rendere quindi più difficoltoso il puntamento e l’ingaggio dei piattelli successivi.
Oltre a queste importanti modifiche i calci possono essere personalizzati sotto molti altri aspetti come:
- Inserimento di variatori di piega
- Aggiunta o rimozione di spessori in legno sulla base del calcio
- Aggiunta o rimozione di pad in gomma assorbi rinculo
Date le infinite possibilità di personalizzazione oggi sempre più tiratori preferiscono quindi montare dei calci regolabili che permettono di trovare l’impostazione ideale personalizzando ogni aspetto del calcio.
Infatti, il vantaggio dei calci regolabili oltre all’estrema personalizzazione è quella di tornare facilmente a configurazioni precedenti.
Lunghezza delle canne e strozzature ideali per disciplina
Molti sono convinti che a seconda della disciplina praticata si debbano usare necessariamente canne di una determinata lunghezza.
Questo è sicuramente vero, ma molto dipende anche dal tipo di tiratore e, soprattutto, dalla sua tecnica di tiro:
- Canne più lunghe sono, in genere, preferite da tiratori che hanno un approccio più riflessivo e, quindi, seguono il bersaglio in modo fluido prima di lasciar partire il colpo
- Al contrario, con canne corte si troveranno a loro agio i tiratori che sono più istintivi e, vedendoli in pedana, sembra quasi che tirino di stoccata
Questo accade perché le canne lunghe sono perfette per aumentare la precisione nell’ingaggiare bersagli piccoli su lunghe distanze, un esempio sono i piattelli più lontani nel Percorso Caccia.
Al contrario canne di lunghezza minore sono spesso utilizzate nello Skeet dove i piattelli sono più veloci e vicini, richiedendo quindi un tiro più rapido e istintivo.
Nella scelta di un fucile, oltre alla lunghezza delle canne, è anche molto importante considerare il peso.
Fucili più avanzati e costosi cercano di ridurre il più possibile il peso delle canne e ottenere un bilanciamento perfetto dell’arma, così anche tiratori minuti possono sfruttare tutti i vantaggi correlati alla lunghezza delle canne.
Invece, per quanto riguarda le strozzature, ormai quasi tutti i fucili da tiro sono dotati di strozzatori intercambiabili.
In questo modo il tiratore potrà configurare agilmente prima e seconda canna sia a seconda della disciplina pratica sia delle cartucce impiegate.
Nel Trap le strozzature sono *** o ** per la prima canna e * per la seconda, abbinate a canne lunghe tra i 72 e gli 82 centimetri. Queste configurazioni sono ideali sia per la distanza d’ingaggio dei piattelli, sia per ottenere un bilanciamento ottimale del fucile che facilita l’inseguimento dei piattelli più angolati.
Nello Skeet le strozzature più sfruttate sono la cilindrica o la più rara a tromboncino, abbinate a canne di lunghezza compresa tra i 67 e 71 centimetri. Questo permette una grande rapidità di puntamento e ampiezza delle rosate su distanze più brevi, tipiche dei piattelli lanciati nello Skeet.
Nel Percorso Caccia possono essere utilizzate, invece, strozzature molto differenti tra prima e seconda canna, dato che dipendono essenzialmente dagli schemi dei lanci di questa particolare disciplina.
Anche la lunghezza delle canne dipenderà dalle preferenze del tiratore.
In ogni caso rimane sempre più importante della lunghezza delle canne e tipologie di strozzature un perfetto feeling del tiratore con il fucile.
Considera sempre anche la tua fisionomia e allenamento
Presta molta attenzione alla tua fisionomia e forza fisica quando acquisti un fucile, può sembrare scontato ma in realtà può capitare di innamorarsi dell’arma e poi capire che non è adatta per noi.
Valuta se il fucile ha un peso che potrai gestire comodamente anche in sessioni prolungate di tiro.
Non è una valutazione sciocca perché può essere determinante per fare la scelta giusta e, quindi, sviluppare con il tempo una perfetta familiarità con il fucile.
Ricorda che la lunghezza della canne di un fucile è un importante fattore che ne impatta il peso e quindi una caratteristica importante per orientare la tua scelta.
Un fucile calibro 12 con canne più corte può essere addirittura più facilmente gestibile di un calibro 20 con canne più lunghe considerando la facilità di brandeggio.
Quali sono i migliori fucili da tiro al piattello
Considerando l’attuale panorama italiano e internazionale è facile rendersi conto, in base anche alla loro diffusione, quali sono i migliori fucili da tiro disponibili oggi.
Possiamo dire che tra i fucili da tiro più utilizzati dai tiratori in tutte le discipline troviamo sicuramente Perazzi e Beretta, a cui si affiancano comunque costruttori italiani validissimi ma con una minor diffusione.
Uno dei modelli di punta della casa bresciana è sicuramente il Beretta DT11, evoluzione del Trident DT 10.
Si tratta di un fucile che nasce per il Trap ma può essere facilmente adattato per affrontare tutte le discipline sportive, dallo Skeet allo Sporting.
Si tratta di un’arma dove tutte le componenti come bascula, canne, croce e batterie sono state scelte e lavorate con una cura quasi maniacale.
Il risultato è un fucile perfettamente bilanciato, i pesi di tutti i diversi componenti sono stati predeterminati per garantire la migliore distribuzione delle rosate, un ottimale bilanciamento e brandeggio dell’arma.
Rivale del Beretta DT11 è sicuramente il Perazzi High Tech apprezzato da moltissimi tiratori.
Così come il Beretta DT11 anche il fucile High Tech Perazzi nasce per la disciplina del Trap ma sono state immediatamente proposte versioni per tutte le altre discipline sportive.
Il modello High Tech non ha bisogno di grandi presentazioni perché ha già dimostrato il suo valore grazie alle medaglie nazionali e internazionali che ha ottenuto.
Qualità e scelta delle singoli componenti sono state selezionate con la massima attenzione.
Si tratta, quindi, di un vero e proprio fucile da competizione, con un bilanciamento perfetto e un ideale simbolo dell’artigianalità e affidabilità del Made in Italy.
Ma non ci sono solo Beretta e Perazzi. Rimanendo nel Bel Paese ci sono anche altri validissimi marchi che stranamente sembrano essere molto più apprezzati da tiratori esteri.
Stiamo parlando di Rizzini, Marocchi e Salvinelli.
I fucili da tiro Rizzini si contraddistinguono per un perfetto connubio tra tecnologia e artigianalità, mentre Marocchi vanta un’esperienza ormai secolare nella produzione di sovrapposti da dedicare al tiro a volo.
A completamento vanno anche citati i fucili da competizione marchiati Salvinelli che racchiudono in linee all’apparenza classiche, le tecnologie più evolute nel settore e sono in grado di soddisfare le esigenze di tiratori internazionali con medaglieri notevoli.
In ogni caso, a prescindere dallo specifico modello, scegliere una di queste grandi case è quasi sempre una garanzia di successo.